Buongiorno Dottore,
complimenti per l'amorevole dedizione ai suoi "pazienti internauti"! Le scrivo questo lungo post con le mie vicissitudini di principiante della corsa per capire l'origine e la prognosi deimiei disturbi e anche per (spero) incoraggiare qualche altro podista alle prime armi che si ferma per i dolori iniziali.
Sono una signora di 44 anni, 50 kg x 1,62 altezza, leggero valgismo alle ginocchia, appoggio piede da supinatore, polpacci piccoli, un anno fa ho cominciato a correre. Un enorme beneficio fisico e psicologico, mi ammalo meno e mi sento meglio in tutti i sensi peccato per i dolori articolari che dopo un mese si sono puntualmente presentati.
I primi proprio alle ginocchia (parte interna), uno in particolare, il sinistro, tanto da costringermi a star ferma per qualche settimana, riprendendo a correre il dolore torna identico ma.. all'altro ginocchio! sto ferma ancora qualche settimana riprendo e le ginocchia sono a posto mentre comincio ad accusare un fastidio all'articolazione dell'anca, che durante la corsa è sopportabile anzi diminuisce ma una volta ferma a distanza di qualche ora diventa un dolore invalidante per la deambulazione e zoppico vistosamente. Peggiora in particolare dopo aver passato del tempo seduta. migliora con il movimento e se rialzatami da seduta fletto in basso il busto a gambe tese e mi tocco le punte dei piedi con le mani. Provo ad accorciare il percorso (da 8 a 4.5 km circa e interrompendo per 5 min a metà), corro un giorno sì e 2/3 no, migliora leggermente ma, ho l'impressione, sia pronto a peggiorare quando sbatto i piedi (come si fa per togliere fango dalle suole delle scarpe) o facendo stretching che coinvolge a fondo l'articolazione dell'anca o se il terreno è sconnesso, sparisce solo interrompendo attività per quasi 3 mesi, riprendo questa estate in luglio e nuovamente il dolore torna ma anche stavolta cambiando sede: sull'altra anca, stessi problemi, corro ugualmente considerato che questi dolori sono passeggeri e si risolvono col tempo, riducendo il carico di lavoro e prendendo NO DOL pasticche prima due al giorno poi passo, dietro consiglio dell'erborista visti gli scarsi benefici, a 4 al giorno.
Nel frattempo ho un colpo di genio e decido di cambiare scarpa e passo da una adidas per pronatori (che leggerezza!!! non sapevo fossi supinatore le adidas mi erano state regalate) a una asics adatta inoltre noto che correndo su asfalto rispetto a sterrato le cose vanno molto meglio, contrariamente a ciò che avevo sempre sentito e creduto. DOpo una primavera e un'estate difficili, forse per via delel scarpe, del cambio di percorso e delle pasticche, ho passato tutto l'autunno correndo senza dolori
ultimamente forse perché ho aumentato la frequenza delle uscite, due dì sì e uno no, l'anca destra sta ricominciando a darmi un leggero fastidio che si presenta immediatamente a inizio attività per poi sparire dopo il 2° km ma che al momento non crea nessuno strascico, ho ricominciato no dol e mi chiedo se è vero quello che ho letto in giro, che l'articolazione dell'anca se dolorante e forzata rischia di cronicizzarsi e peggiorare irreparabilmente, sino a bloccarsi.
Inoltre mi chiedo a cosa è dovuto il dolore sopportabile ma piuttosto fastidioso che mi viene sotto la parte anteriore della pianta del piede sinistro, che ho già da tanti anni ma che compariva molto raramente, al cambio di scarpa, mai con quelle da ginnastica. Ma da questa estate, durante la corsa, dopo un paio di km comincia questo dolore sordo che corrisponde all'area compresa tra 2° e 3° dito del piede partendo dal mignolo. Le scarpe da corsa sono ammortizzate e il dolore è sopportabile, ma dopo la doccia a piedi scalzi non posso poggiarlo a terra se non con il solo tallone, poi velocemente come arriva, in un'oretta passa e posso tornare a camminare a piedi scalzi.
Non ho fatto nessun tipo di accertamento perché è uno sport amatoriale e non ho finora ritenuto, forse a torto, che i disturbi fossero tali da necessitare costosi test anche constatando che uno ad uno piano piano come arrivano spariscono e comunque generalmente tutti hanno avuto un decorso positivo. La ringrazio per la pazienza mi scuso per la prolissità
e spero di rileggerla presto!